Sindrome del colon irritabile e dieta Fodmap
Cos’è la sindrome del colon irritabile
La sindrome del colon irritabile è una condizione caratterizzata da dolore addominale, che spesso si risolve con l’evacuazione. Può determinare stipsi o diarrea nel soggetto che ne soffre e il dolore addominale che si presenta, affinché si possa fare una diagnosi, deve essere presente almeno una volta a settimana e durare da almeno sei mesi.
Oltre al dolore addominale, si possono anche presentare sintomi come gonfiore intestinale, senso di mancato svuotamento in seguito ad evacuazione, crampi addominali, stanchezza, dolori muscolari o articolari, cefalea,
Spesso si suppone che dietro a questi sintomi ci siano delle intolleranze. Sono stati messi in circolo numerosi test per diagnosticare queste famose intolleranze. Tuttavia, sono validi solo i test per l’intolleranza al lattosio e quella al glutine; dunque diffidate da qualsiasi metodica offertavi per riscontrare intolleranze che probabilmente non avete. In realtà, è probabile che voi soffriate di questa sindrome determinante fastidiosi disturbi che purtroppo sono cronici e con il quale bisogna conviverci.

Cosa può causare la sindrome del colon irritabile e come posso diagnosticarla?
Alla base possono esserci sia fattori biologici (esempio: caratteristiche del proprio intestino, esposizione ad infezione e disbiosi) oppure fattori psicologici. Ebbene si, la nostra psicologia incide tanto sul manifestarsi dei sintomi! Eventi stressanti, traumatici e la propria emotività, incide tanto sul nostro “secondo cervello” che è proprio l’intestino.
Non esistono purtroppo metodiche mirate e specifiche per la diagnosi. In un primo momento, si va verso una diagnosi per “esclusione”, proprio per evitare esami invasivi come la colonscopia.
Escludendo, dunque, la presenza di altre patologie e l’assunzione di alcuni cibi coinvolti nella comparsa dei sintomi, si può arrivare alla diagnosi.
Come posso curarla?
La cura, anche farmacologica, dipende dalla gravità e dalla tipologia dei sintomi che possono presentarsi. Sicuramente l’assunzione dei probiotici può migliorare la digestione degli alimenti, che spesso risulta invece rallentata, e la composizione della propria flora batterica intestinale (evitando così il fenomeno della disbiosi). Questo vale sia nel caso di stipsi, che di diarrea, che nell’alternanza di entrambe le condizioni.
Altro importante aspetto riguarda l’alimentazione, la quantità di acqua assunta quotidianamente e l’attività fisica.
Partendo dall’alimentazione, i cibi coinvolti sono quelli contenenti alcuni tipi di carboidrati che nell’intestino tendono a fermentare, provocando la formazione di gas, ovvero i cosiddetti FODMAP, dall’inglese Fermentable Olysaccharides, Dysaccharides, Monosaccharides and Polyois). La dieta a basso contenuto di FODMAP, infatti, è l’ideale in questi casi. È necessario sottolineare, però, che l’alimentazione gioca solo una parte, cioè va a determinare una riduzione dei sintomi ma non ne garantisce una totale scomparsa (soprattutto quando sono coinvolti anche fattori psicologici).
Di quali alimenti allora bisogna tener conto?
Bisognerebbe evitare:
- Frutti come: pere, mele, pesche, mango, anguria, cachi, albicocche, ciliegie, susine, prugne, kiwi;
- Succhi di frutta e frutta secca;
- Latticini, soprattutto freschi e quelli contenenti lattosio;
- Verdure come: carciofi, asparagi, barbabietole, cavolfiori, broccoli, cavolini di bruxelles, finocchio, aglio, cipolla, scalogno e zucchine
- Legumi quindi: piselli, fave, lenticchie, ceci e fagioli. Tuttavia, è possibile non allontanare totalmente questo gruppo di alimenti, in quanto è una buona soluzione passarli a setaccio o assumerli già decorticati;
È importante specificare che: non bisogna fare autodiagnosi, quindi bisogna rivolgersi a specialisti che possano seguirvi sia dal punto di vista farmacologico che alimentare. Inoltre, non tutti sono sensibili a tutti questi alimenti elencati. Magari piccole porzioni, alternate nei giorni, possono non provocare sintomatologia grave. Dunque, tutto dipende dalla propria soggettività!
Bere la giusta quantità di acqua durante il giorno può evitare gli episodi di stitichezza, quindi fate attenzione e bevete!
Anche l’esercizio fisico può rientrare nelle cure per migliorare la qualità di vita. Sappiamo bene che anche una semplice passeggiata può essere un toccasana per la mente e per il corpo.
Per ultimo ma non meno importante, curare la propria psicologia non deve essere sottovalutato. Affrontare le proprie ansie, preoccupazioni, gestire meglio lo stress può far stare meglio il vostro “secondo cervello”!
Articolo a cura della dott.ssa: Simona Ragazzi
APPROFONDIMENTO:
Schede pratiche sull’alimentazione nelle malattie digestive-> https://www.unigastro.it/Allegati/pdf_unito_UNIGASTRO_Nutrizione.pdf
2 pensieri su “Colon irritabile e dieta Fodmap”
Buonasera , dall’età di 18 anni soffro di colon irritabile e a tutt’oggi ancora ne soffro sono arrivata a 53 anni e questa malattia non mi ha mai lasciato e condizionato pesantemente la vita tanto che se devo uscire vado svariate volte in bagno arrivando addirittura ad avere un piccolo bagno chimico in macchina per ogni evenienza di cure ne ho fatte tante ma nessuna ha avuto effetto non so più che fare e a chi rivolgermi visto che di “campane” ne ho sentite tante ma senza risultati certi
Buongiorno!
Sono la dietista che ha curato l’articolo.
L’unica cosa che le posso consigliare è di rivolgersi ad un gastroenterologo e un nutrizionista per trovare la giusta terapia. Aggiungerei anche la figura dello psicologo se fosse necessario.