La dieta macrobiotica abolisce i cibi sofisticati e predilige alimenti di produzione naturale; ripudia lo zucchero ed i dolci, promuove la frutta, gli ortaggi e i cereali … La cucina macrobiotica abbraccia a grandi linee gli stessi principi applicati alle scelte alimentari del progetto “dimagrire coccolando l’intestino”, ho cominciato così ad appassionarmi adattando alcune ricette, rimedi ed abbinamenti della cucina macrobiotica a quella naturale volta alla cura di sintomatologie importanti quali reflusso, gastrite, fibromialgia, colite ecc.
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Nelle cucina macrobiotica vanno seguiti alcuni principi fondamentali, principi che ribadiamo spesso e che appartengono alla consapevolezza di una cucina sana, ad esempio scegliere frutta e verdura seguendo la stagionalità e coltivate localmente, ridurre al minimo le carni bianche e rosse, evitare gli zuccheri raffinati e tutto ciò che li contiene prediligendo gli zuccheri naturali, favorire la scelta di cereali e pseudo cereali integrali a chicco intero alternandoli spesso, introdurre la zuppa di miso che lo Chef Adrian ci propone spesso, utilizzare il sale marino integrale Mediterraneo (io ad esempio utilizzo il sale di Trapani), evitare tutti i cibi industrializzati. Questi sono solo alcuni dei principi della macrobiotica che inconsapevolmente osserviamo già da tempo per mangiar bene e in armonia con le nostre patologie.
In realtà non esiste ancora una prova scientifica che attesti che la scelta macrobiotica porti al benessere di mente e corpo, ma non ci vuole mica uno scienziato per capire che un alimentazione sana fa si che il nostro organismo possa depurarsi mantenendo vitalità carica e benessere, ad esempio secondo la macrobiotica bisognerebbe evitare le carni in quanto rallentano o addirittura ostacolano alcune funzioni fondamentali creando squilibri, sotto forma di accumuli, tensioni e debolezza, ma allo stesso tempo non scegliendo di consumare carne eviteremo di alterare il ph dell’organismo, di assumere ormoni e antibiotici somministrati agli animali durante la crescita e se si fa una scelta vegana potremo addirittura salvarli entrando in connessione con l’universo.
La dieta macrobiotica quindi è una delle strade più indicate per imparare a ritrovare l’equilibrio alimentare, gli alimenti privilegiati sono quindi i cereali, le verdure di stagione, i legumi secchi, le alghe, i condimenti speciali tipo: miso, tamari, shoyu, umeboshi, gomasio, ecc. e le verdure fermentate, ma nel nostro caso applicheremo alcune restrizioni con un occhio di riguardo alle patologie infiammatorie. A questo aggiungiamo i rimedi macrobiotici (un esempio l’ume-sho-kuzu per il reflusso e tanto altro) che si preparano in casa con cibo ed ingredienti speciali come umeboshi, kuzu, gomasio, shoyu, ecc.
Alcuni alimenti sono considerati “problematici” e quindi andrebbero evitati, quali … uova, latticini, formaggi, frutta tropicale, carne bianca, rossa e soprattutto salumi, il cioccolato, il caffè, l’alcol e gli zuccheri raffinati, sono già alimenti che tendiamo a consumare proprio di rado a causa delle patologie che trattiamo su questo sito ad eccezione delle uova, ma ci tengo a precisare che la cucina macrobiotica non impone ne obbliga una scelta, nessuno verrà “costretto” ad eliminare il cibo di origine animale, le proteine animali sono concesse anche se a piccole dosi. Inoltre non esiste alcuna prova che la macrobiotica sia efficace o utile nel combattere il cancro, ma può prevenire o alleviare facilmente infiammazioni in atto, come nel caso della crema di riso integrale passata e condita con il gomasio.
Per comporre un piatto macrobiotico bisogna scegliere quindi una fonte di cereali a chicco naturale anche misti, della verdura cotta e cruda, legumi e se si preferisce pochissime proteine animali per non sbilanciare l’apporto benefico del piatto stesso. Quello che vi mostro in foto è il mio primo piatto macrobiotico, come potete notare nulla di impossibile, composto da crema di cavolo cappuccio e carote, risotto allo zafferano realizzato con riso integrale italiano rosa marchetti, zucchine marinate all’aceto di mele e per finire fagioli borlotti cotti con pezzettini di alga kombu che li rende più morbidi e digeribili.
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